Bianca Fungo
19 mar 20232 min
Beh, stavolta no. La Terra fa davvero ciao ciao, bye bye, Auf Wiedersehen, viene demolita anche lei dall’ignobile razza aliena dei Vogon. E nel giro di tre minuti non solo Arthur si ritrova ad essere clandestino su un’astronave, ma viene anche a sapere che il suo amico è un alieno. E per la precisione un redattore, inviato sulla Terra dalla Guida Galattica per gli Autostoppisti, per raccogliere informazioni sul pianeta. E già che ci sono, perché non continuarlo questo viaggio in autostop? Perché non andare a vedere la fine del mondo, o Betelgeuse, o imbarcarsi su una nave rubata. Perché non rischiare di morire un paio di volte? D’altronde nessuno dei due ha particolari impegni.
La trilogia in cinque parti di Douglas Adams è un viaggio epico e delirante. E se non bastassero un fiume di ironia brillante, un robot depresso e un universo che è un unico grande scherzo, allora vi darò il motivo definitivo per leggerlo. La risposta alla Vita, l’Universo e Tutto Quanto, ossia…. 42.
Sì, lo so, un numero è una risposta deludente, ma guardate il lato positivo: ora potrete tirare fuori il 42 senza un motivo né un contesto durante ogni conversazione, perdendo ogni rapporto sociale ma guadagnando una quantità spropositata di punti in miticità1.
“Il tempo è una illusione. L'ora di pranzo è una doppia illusione.”
Ad ogni modo, leggetelo. Poi preparate babelfish e asciugamani e ci vediamo tra le stelle. Fino ad allora, NIENTE PANICO.
Guida galattica per gli autostoppisti
Autore: Douglas Adams
Anno di pubblicazione: 1979
Età adatta: dai 13 anni in su
Lunghezza: medio (224 pagine)
Casa editrice: Mondadori