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  • Immagine del redattoreMargherita

La ragazza che odiava le api

Correva lungo una strada di terriccio marrone, era spaventatissima: un’ape la stava inseguendo perché aveva un fiore all’orecchio. Se lo tolse e corse a nascondersi tra le pieghe della gonna di sua madre, bagnandola tutta di lacrime calde e appiccicose.

Cinque anni dopo, Maybell, si ritrovò di nuovo a correre su quella strada e ad arrivare piangente davanti a sua madre per poi nascondersi in macchina, lì si sentiva al sicuro da quegli esseri spregevoli che chiamavano Api (🙄).

Ma partiamo dall’inizio, Maybell era una ragazzina che fin da piccola odiava con tutto il suo cuore le api, una volta ne aveva vista una e le sembrava la osservasse e la criticasse con lo sguardo. Maybell era corsa da sua mamma dicendo: “Mamma, mamma, quell’ape mi critica!” e la mamma le aveva risposto "le api non giudicano tesoro, fanno solo il loro lavoro” e Maybell: “mamma devi credermi…”. Ma la mamma non ne voleva sapere e così Maybell si era rifugiata in macchina, lontano da tutte le api che la giudicavano.

Cinque anni dopo Maybell si ritrovò nella stessa situazione, in macchina imprecando contro le api. A un certo punto sentì un ronzio, pensò subito fosse la radio, ma si voltò è si trovò davanti un’ape che la guardava con occhi giudicanti. Poi successe tutto molto velocemente e Maybell si ritrovò l’ape sulla mano che la sollevò e la portò fuori, in cielo, e lei si restringeva e diventava un’ape a sua volta.

Le due api si posarono su un fiore grande come un palazzo e l’ape che l’aveva portata fin lì volò via. Maybell non sapeva che fare, si sentiva impacciata in quel corpo cicciotto e piccolo e non sapeva volare. Così con le gambette esili di un’ape si addentrò nel castello di tulipano.

Arrivò in una grande sala con una sedia di ortica proprio nel mezzo e lì si sedette osservando tutto con cautela. Poco tempo dopo arrivò nella sala la vecchia ape regina seduta su un trono di rose rosse intrecciate a margherite. Maybell non sapeva cosa dire e l’ape decrepita la precedette narrandole una storia: “Cara Maybell, nipote mia, finalmente sei arrivata”. Maybell non capiva, ma continuò ad ascoltare senza commentare. L’ape continuò: “Molto tempo fa ero una donna e feci una bimba molto dolce che, però, siglò un patto con un demone e lo sposò, poi mi trasformò in un’ape è mi lasciò al mio destino. Feci amicizia con altre api che mi fecero regina, poi dal demone e la strega nacque una bambina che era all’oscuro di tutto questo: tu.”

Maybell era sconvolta, ora lei aveva ereditato la magia e doveva distruggere i suoi genitori (😨). Così imparò a volare e andò da loro. All’inizio non capiva come la sua bella mamma e il suo gentile papà fossero demoni cattivi, ma poi vide che quando non passava nessuno si trasformavano in mostri e distruggevano la natura. Allora decise di avvicinarsi e dar loro una lezione una volta per tutte e creò con la magia due speroni avvelenati e glieli conficcò nel collo. Poi li fece rinchiudere nella prigione dei mostri e lì rimasero per il resto della loro vita.

Nei giorni seguenti Maybell imparò a essere un’ape è ricostruì la natura che i mostri avevano distrutto e l’anno dopo prese il posto di sua nonna che seppellì con un rito speciale, in onore dell’ape che l’aveva salvata.

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