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  • Immagine del redattoreMargherita

Uno di nøi

La storia della strage di Utoya, più di cento ragazzi uccisi sull'isola con una carabina e una pistola, senza pietà. Ecco il podcast che racconta la terribile, ma vera, storia.

Cosa successe il 21 Luglio 2011? Io avevo tre anni e fino a due giorni fa non sapevo neanche cosa fosse Utøya. Poi ho ascoltato questo podcast e ho scoperto le cose orribili accadute.

Quel fatidico giorno ad Oslo scoppiò una bomba. Tutta la polizia era presente. Nel frattempo, sulla vicina isola di Utøya, alcuni ragazzi in un campus estivo svolgevano le solite faccende. Ad un certo punto uno sparo squarciò l'aria. I ragazzi non capirono, erano spaventati, iniziarono a correre e a nascondersi. All'interno del bar dell'isola entrò un poliziotto, molti ragazzi si erano chiusi lì e aspettavano informazioni dall'agente, ma questi, essendo il killer, prese la carabina e iniziò a sparare. I ragazzi rimasero immobili, troppo spaventati per scappare e lui, tranquillamente, iniziò a sparare un colpo, un altro e un altro ancora fino ad ammazzare tutti i presenti, meno uno, una ragazza che sopravvisse, l'unica sopravvissuta dalla caffetteria.

"Mi scuso con i militanti nazionalisti per non aver ucciso di più." - Anders Behring Breivik

L'uomo si spostò nel bosco degli innamorati. Lì erano sdraiati dei ragazzi, pensavano di non poter essere visti, ma lui vedeva, molto bene. Prese la mira e sparò, gemiti gorgoglii, spari. In quel bosco avevano pulsato 11 cuori, uno solo batteva ancora. Altri ragazzi erano sulla scogliera, altri nel bosco e intanto si sentiva sparare. La polizia non arrivava e i ragazzi venivano abbattuti come fuscelli.

Quando finalmente la polizia approdò sull'isola e fermò la sparatoria, 69 ragazze e ragazzi erano morti. C'è la testimonianza di un poliziotto rimasto sull'isola con i morti che racconta che ad un certo punto, a turno, ogni cellulare si era messo a squillare con le scritte "mamma", "papà", tutti chiamavano forse non sapevano, ma forse sì e volevano sentire l'ultima volta la voce del figlio e della figlia sulla segreteria telefonica.

"Si sentono i telefonini squillare, ma nessuno risponde. Sono tutti morti."

Quando poi, i genitori dei ragazzi, si riunirono nel salone di un Hotel ad Oslo per sentire i nomi dei sopravvissuti tutti speravano che i loro figli fossero anche nei feriti più gravi. In quel momento 69 non era un numero, era una catastrofe.


Attenzione, questo podcast è disponibile gratuitamente solo fino all'1 Maggio 2021, non perdetevelo!

 

Utoya - Uno di nøi Età adatta: 13-15 anni Durata: 1:24:46 Trasmesso il: 23 Aprile 2021

Disponibile gratuitamente fino al 1 Maggio 2021 qui

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