Pedala, Alfonsina, pedala. Lasciati alle spalle la povertà, l'umiliazione, gli sguardi carichi di diffidenza e disapprovazione. Pedala e dimentica, Alfonsina. Non fermarti, non riposarti. Pedala fino a che la morte non chiuderà gli occhi anche a te. #donneperstrada
Forse Alfonsina Strada non ha cambiato il mondo. Forse non ha salvato nessuno, ne ha mandato qualcuno sulla Luna, e non ha neppure lottato durante la guerra, o meglio, non la Guerra con la G maiuscola che intendiamo noi.
Alfonsina ha combattuto la sua personalissima guerra contro tutto il mondo, un mondo che la riteneva troppo forte fisicamente, troppo muscolosa, troppo poco conformista. Troppo diversa e troppo coraggiosa, Alfonsina, per essere mostrata alla società.
Nasce da una famiglia poverissima, analfabeta, seconda di dieci figli. Sì, avete letto bene. Il destino per lei non è niente di particolare, niente di inaspettato: davanti a lei ci sono solo campi brulli su cui far crescere, in un modo o nell'altro, un po' di cibo; un marito ricco abbastanza per poter sfamare lei e i futuri figli e nessuna traccia di sport o cultura.
Per fortuna il padre un giorno uccise tre polli e li andò a vendere al mercato: e chissà con quali occhi lo aspettavano i suoi figli, chissà quanto batteva forte il cuore della moglie, speranzosa di trovarsi davanti almeno un po' di cibo: e invece niente.
Invece, arrivò una bici.
Tra le imprecazioni di altre 11 persone, Alfonsina si avvicinò con gli occhi sognanti, e nessuno la fermò più.
"Quella ragazza è un diavolo in gonnella!"
Probabile, sì. Dopotutto, una donna non sarebbe in grado di sfrecciare tra i campi su due ruote in equilibrio perfetto, né di sposare l'unico uomo che anziché distruggere quella passione la fomenta, né di fare tutto quello che lei ha fatto. Eppure lei ci è riuscita.
Certo, e ha fatto molto, molto di più.
Ad esempio, ha partecipato al giro d'Italia. Ma è una donna, direte voi, com'è possibile, le donne non possono partecipare manco ora, figuriamoci nel 1924, è assurdo, è una bugia, non è vero eccetera eccetera eccetera.
Infatti per partecipare lei dovette fingersi uomo: e benvenuto Alfonsin Strada.
Ma l'inganno non durerà molto, e per un semplice motivo: Alfonsina non è fatta per nascondersi dietro un'altra identità, o per fingersi una ragazzina come le altre.
Alfonsina deve vincere: e questo l'ha capito molto prima di tutti noi.
"Vi farò vedere io se le donne non sanno stare in bicicletta come gli uomini"
Se vuoi approfondire la storia di Alfonsina, corri a leggere Cattive Ragazze (qui la recensione)
Alfonsina Strada
Data e luogo di nascita: 16 Marzo 1891, Castelfranco Emilia
Data e luogo di morte: 13 Settembre 1959, Milano
Professione: ciclista
Nazionalità: Italiana
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