La storia di Parvana, una bambina obbligata a guardare negli occhi l'orrore di una guerra inutile e la crudeltà di una società che ormai si è impossessata della sua vita. Sotto il burqa.
Foto di @vitatrailibri
Parvana ha 11 anni e vive a Kabul, in Afghanistan. Kabul è sotto il controllo dei talebani, uomini che non fanno altro che imporre limiti e proibire di fare cose che prima facevano parte della loro quotidianità. I soggetti di queste restrizioni sono soprattutto le donne. A tutte le ragazze è proibito uscire di casa e di conseguenza lavorare e andare a scuola, quindi Parvana per sfamare la sua famiglia si deve travestire da maschio e far finta di esserlo lavorando. Quella di Parvana è una storia che mi ha fatto arrabbiare, e la cosa più orribile è che so di essere impotente riguardo a tutto questo e di non poter cambiare le cose in nessun modo. Parvana vede cose che nessun bambino dovrebbe vedere e che, per quanto lo desideri, non può cancellare. Lei vorrebbe solo avere “una vita noiosa”, normale. Vorrebbe essere stufa di fare i compiti o di studiare invece che essere stufa di continuare a dover scappare, da qualcuno che non ha un reale motivo per rincorrerla. Questa storia tende anche a paragonare la Kabul di prima e quella di dopo l’arrivo dei talebani, cosa che intensifica ancora di più tutta la rabbia nei confronti di tutti gli uomini che hanno osato rovinare ogni cosa nella vita delle donne Afgane senza un valido motivo. Sotto il Burqa è una storia che fa apprezzare tutte le minuscole cose belle che diamo per scontate. Lo consiglio anche a persone sensibili a cui magari una storia come questa può impressionare, perché chiunque potrebbe trovarsi al posto di Parvana a soffrire ciò che una bambina non dovrebbe soffrire mai, ma soprattutto tutti hanno bisogno di sapere cosa accade davvero aldilà del nostro quadratino di vita felice.
Sotto il burqa
Autrice: Deborah Ellis
Anno di pubblicazione: 2001
Età adatta: dagli undici anni in su
Lunghezza: medio (160)
Casa editrice: Mondadori
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