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  • Immagine del redattoreSara

La morte sta tra i fiori

Aggiornamento: 5 gen 2022

Cambiare l'acqua ai fiori, un libro che, ad aprirlo, è strano scoprire sia fatto di pagine di carta e non di cieli azzurri, notti di velluto e fuochi ardenti. Il romanzo in prosa più poetico che conosca.


Violette è una donna con un lungo passato alle spalle. Provo a spiegarvelo brevemente.

È orfana, i suoi genitori non ci sono mai stati, né in cielo, né in terra. Ok, forse in terra un po' ci sono stati. In poche parole, non hanno riconosciuto Violette come loro figlia. Passando da un istituto dei servizi sociali all'altro, la bambina, poi ragazza, perderà pian piano quasi tutto: la forza di andare avanti, l'affetto, l'ottimismo, la voglia di vivere e infine anche il desiderio di crearsi una vita come la vorrebbe. Per questo quando, sotto delle luci stroboscopiche, intravede un paio di occhi azzurri che sembrano ospitare la brillantezza del mare e tutte le donne della discoteca, Violette non esita. Presto, con questo Philippe Toussaint, si creerà una vita. Vanno ad abitare in un passaggio a livello, dove il loro unico compito è alzare e abbassare una sbarra per far passare locomotive cariche di carbone o di persone. Finché, tra un treno e l'altro, nascerà Léonine. Bella come il padre. Il matrimonio è tutt'altro che felice, anzi. Ad unirli, solo Léonine, che porterà un briciolo di sorrisi nella vita prosciugata di Violette. Léonine, che sarà il primo vero e proprio sprazzo di luce su una vita passata all'ombra. E tutto va bene. Finché le fiamme della discordia, dell'odio e delle lacrime sporche di sensi di colpa non avvolgerà quel piccolo sprazzo di felicità.

Ma siccome l’infelicità non mi era mai piaciuta ho deciso che non sarebbe durata. La sfortuna deve pur finire, prima o poi.

Presto Violette e Philippe si vedranno costretti ad abbandonare la casetta vicino alla ferrovia. Si trasferiscono in un cimitero, per lavorare come guardiani. Philippe odia il cimitero, Violette lo ama. Per questo lui se ne andrà, un giorno. E Violette sa di non doverlo aspettare. Sa che non tornerà.


E qui inizia il libro. Qui inizia la rinascita di una donna che non era mai riuscita a coltivare i suoi sogni. E che, ironia del destino, inizia a vivere veramente... In un cimitero. Ma no, questo non è la raccolta di memorie di una "vecchia" donna abbandonata a se stessa che ama il giardinaggio e l'uncinetto (cosa peraltro non vera). No. Perché presto al tutto si aggiungerà un enigmatico e... goffo commissario di polizia, e con lui (quando mai la polizia non porta guai?) un mistero rimasto irrisolto da più di quindici anni. Quello che avvolge una notte che ha sconvolto la vita di Violette. La donna riuscirà ad uscire dall'agonia dell'ignoranza, indagando su centoquarantasette cose contemporaneamente al fianco di un unico uomo? Io dico di sì. Peccato che non mi chiamo Valérie Perrin. E ovviamente, a rovinare tutto arriverà l'amore (come poteva mancare?). L'amore, che in questo libro causerà:

• un omicidio

• ventisettemila errori maledettamente... sbagliati

centoventiquattromila indagini

• un bel po' di lacrime, sia mie che della protagonista

• circa tre storie distribuite nel tempo suddivise tra i capitoli

• una vita che, all'inizio, sembra buttata nel bidone dell'indifferenziata...


Ho amato questo romanzo alla follia. È qualcosa di più che inchiostro su carta: è più vicino a una persona che a un libro. Ha i suoi lati che non mi piacciono, quelli che odio proprio, quelli che mi annoiano, quelli che mi fanno ridere... e quelli che amo alla follia. Che costituiscono, all'incirca, il 99%. La vita di Violette si attorciglierà alla vostra, che lo vogliate o no.


E poi potrete solo ringraziare il cielo per aver comprato questo romanzo.

O potrete ringraziare me.

 

Cambiare l'acqua ai fiori Autrice: Valérie Perrin Anno di pubblicazione: 28 febbraio 2018 Età adatta: 14-15 anni Lunghezza: lungo (476 pagine) Casa editrice: Edizioni e/o

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