L'ultima testimonianza di Liliana Segre raccolta in un libro. Ho scelto la vita: 60 pagine di dolore, morte, domande senza risposta. Perché senza risposta? Perché la crudeltà gratuita un motivo non ce l'ha.
Liliana Segre compirà novant'anni a Settembre. E ha deciso di smettere di raccontare la sua testimonianza pubblica contro l'antisemitismo. Non perché abbia paura. Ormai, lei non ha più paura di parlare, di dire la verità. Ma ha deciso che dopo trent'anni spesi nella lotta contro l'odio, è tempo di smettere, di lasciare spazio alle nuove generazioni. E ha scelto Rondine, un piccolo borgo vicino ad Arezzo, per la sua ultima testimonianza. Per dire la sua un'ultima volta. Per raccontare ad ognuno di noi tutto quello che ha passato.
Un libro di sessanta pagine, minuscolo di aspetto, ma dal significato gigantesco. E io, che non ho potuto ascoltare la testimonianza in diretta, ho deciso di leggerla. Anche se le parole scritte non possono prendere il volo. E la testimonianza comincia ringraziando.
Dice che prima dovrebbe ringraziare tutte le autorità, che nonostante la Pandemia hanno deciso di ascoltarla. Ma, ripeto, dice che dovrebbe farlo. Perché poi racconta di non aver mai cominciato una testimonianza senza ringraziare le ragazze e i ragazzi. E poi i professori.
Coloro che con coraggio, ogni giorno, ci educano ad ogni cosa. Perché la scuola non è solo imparare a memoria i complementi indiretti. La scuola è imparare dalle ingiustizie, impedire che si verifichino ancora. È complicità, anche con gli insegnanti, non solo per copiare i compiti di matematica ma per avanzare insieme, una piede davanti all'altro, e cercare di rendere il mondo un posto un pochino migliore.
E a questo Liliana Segre ha sempre tenuto. Perché a lei la scuola, la possibilità di istruirsi, è stata negata. E poi comincia la testimonianza vera e propria. Il racconto di una vita che potrebbe essere paragonata a un foglio di carta. Che all'inizio era liscio, ignaro, forse un po' ingenuo.
Poi hanno provato ad accartocciarlo. E ci stavano riuscendo. Ma il foglio si è risteso più forte di prima. Forte anche se dopo tutto quell'odio era un po' spiegazzato.
Solo che nessuno aveva capito quanto fossero forti quelle persone deportate. Non avevano capito con quanta determinazione si stessero aggrappando alla vita con tutte le loro forze.
E alcuni ce l'hanno fatta.
Solo pochissimi. E ancora meno persone l'hanno voluto raccontare. Ma alcuni sono sopravvissuti.
Ed erano diversi. Cambiati.
Ma mai, mai, devono essere considerati inferiori.
Perché le razze non esistono.
Esiste solo un "genere". Il genere umano. Ok, ok. Questa frase non è mia. Potrei averla copiata un tantino. Però ciò che conta è che è vero. Nessuno è sbagliato, nessuno è inferiore.
Bisogna solo avere il coraggio di abbracciare il mondo così com'è, e pensare che devi rimediare ai tuoi problemi, senza dare la colpa ad altri. Ho scelto la vita ha il potere di leggerti dentro.
Ho scelto la vita
Autrice: Liliana Segre
Anno di pubblicazione: 6 ottobre 2020
Età adatta: dai 13 anni in su
Lunghezza: 62 pagine
Casa editrice: Il Corriere della Sera
Wow!! Lo leggerò