Quando Hitler rubò il coniglio rosa. Uno spettacolare romanzo di Judith Keer che coinvolge un pubblico vastissimo nella meravigliosa e un po' tragica storia di Anna e della sua famiglia ebrea.
Anna è ebrea. Quando lei e la sua famiglia dovranno partire perché Hitler vince le elezioni, vanno in Svizzera. Lì tutto è migliore, ma il padre di Anna non potrà prendere lavoro… lui è un giornalista, è famoso, è uno scrittore. Però sta dalla parte degli ebrei, detesta i nazisti, e per la Svizzera questo non va bene. La famiglia dovrà quindi trasferirsi di nuovo, in Francia, dove cominceranno una nuova vita. Staranno sempre insieme. Anna cambia scuola, impara nuove lingue, fa nuove amicizie, scopre cose belle, e brutte. Crescerà, però non si staccherà mai dalla sua famiglia. Presto cambieranno però di nuovo paese: anche la Francia è pericolosa adesso. Nonostante ciò, Anna decide che lei e la sua famiglia dovranno stare sempre insieme. Perché è questo il bello di avere una famiglia.
Questo libro mi è piaciuto perché fa capire che la famiglia è una parte importante nella vita. Racconta a tutti quanti, compresi ai più piccoli, che valiamo tutti uguale, e che non esiste altro genere che quello umano.
Quando Hitler rubò il coniglio rosa
Autrice: Judith Keer
Data di pubblicazione originale: 1971
Età adatta: dai 10 anni in su
Lunghezza: medio (277 pagine)
Casa editrice: BUR
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