Una storia appassionante che narra le vicende dell'Arminuta, una ragazza ormai donna con un coraggi da leone e una delicatezza da brezza leggera.
E' sconvolta, travolta da un mare di emozioni diverse. Ha appena scoperto che sua madre non è veramente sua madre e adesso deve andare in paese a vivere con la sua vera famiglia, per lei è troppo, non la vogliono più, com'è possibile fidarsi della vita quando non sei neanche più sicura che la mamma che c'è sempre e ti ama sempre, ti voglia bene davvero?
A tredici anni è un colpo veramente forte, insieme alla pubertà si aggiunge anche la vergogna e la paura di conoscere persone nuove ed esplorare il nuovi posti.
Arrivata in paese è triste e non riconosce quel posto come casa, né le persone che popolano il posto in cui andrà a vivere sono familiari per lei. Ha paura, ma fortunatamente instaura subito un'amicizia con sua sorella Adriana e Vincenzo.
Intanto la sua vita va avanti e si dimostra molto intelligente e dotata a scuola, ma il dolore colpisce la sua famiglia, infatti Vincenzo muore per colpa di un incidente stradale. La madre ne rimane specialmente colpita e per mesi non parla con le figlie e i figli e, quando decide di ricominciare, la prima conversazione che fa è con l'Arminuta (è così che tutti la chiamano adesso), così inizia una relazione d'odio, amore e vergogna tra lei e la figlia.
All'inizio del liceo l'Arminuta viene mandata in città da una famiglia temporanea lei si sente usata, come una bambola che viene lanciata tra due bimbe in vena di giocare un po'.
Adalgisa (la madre che pensa malata e che l'ha data via) non la sente più, sa solo che gestisce tutti i suoi conti e le mette da parte dei soldi, ma vorrebbe rivederla in fondo è sua madre, la donna che l'ha cresciuta e istruita.
Un giorno si presenta l'occasione giusta e riesce a parlarle scoprendo un segreto mai rivelato...
Ripetevo piano la parola mamma cento volte, finché perdeva ogni senso ed era solo una ginnastica delle labbra. Restavo orfana di due madri viventi. Una mi aveva ceduta con il suo latte ancora sulla lingua, l'altra mi aveva restituita a tredici anni. Ero figlia di separazioni, parentele false o taciute, distanze. Non sapevo più da chi provenivo. In fondo non lo so neanche adesso.
Appena mia madre mi ha messo in mano questo libro ho sentito che doveva essere speciale, Donatella di Pietrantonio scrive in un modo meraviglioso ed emozionante che mi ha subito intrigata, la mattina mi svegliavo e la prima cosa che facevo era prendere il libro e iniziare a leggerlo. Non riuscivo a smettere tanto che adesso mi pento di averlo finito così velocemente!
La cosa che più mi ha emozionato è il rapporto tra madre e figlia un po' scostante che rappresenta quello mio e di mia madre in alcuni giorni di questo periodo. Leggendolo riuscivo a capire come lei si sentiva mentre la madre la sgridava, riuscivo a intendere i modi e le parole con cui si esprimeva e sapevo di cosa aveva bisogno in ogni momento, cosa che la madre non sapeva assolutamente. Riuscivo ad emozionarmi anche nei momenti più improbabili e rimanere con il fiato sospeso durante delle semplici conversazioni. Leggere questo libro è stata un'emozione unica che consiglio a chiunque voglia leggere una strabiliante e commovente storia di una ragazza che sognava di essere normale, devo veramente ringraziare Donatella di Pietrantonio per aver scritto un così formidabile capolavoro! 🧡
L'Arminuta
Autrice: Donatella di Pietrantonio
Anno di pubblicazione originale: 7 febbraio 2017
Età consigliata: 13 - 18 anni
Lunghezza: lungo (162 pagine)
Casa editrice: Einaudi
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