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My name is Amber (capitolo 5 e 6)

Scritto da Viola C., 12 anni

Ciao! Questa è la saga dei racconti di Amber. Se te li sei pers*, leggi i capitoli 1-2 e 3-4.

Capitolo 5

«RAGAZZEEEE, CI SIAMO!!! SIAMO SULLA TERRA!»

Urla Chiara D., è vero… Finalmente siamo sulla Terra… Ma ora cosa facciamo? Dovete sapere che tutte noi amiamo (come ogni ragazza martese di 12 anni) fare SHOPPING! Abbiamo letto, su alcune riviste, che anche qui ci sono molti negozi! Quindi perché non andare a curiosare tra i coloratissimi abiti terrestri?

«Ok, però in quale shop andiamo? non ne conosciamo nessuno!» dice Martina.

«Potremmo chiedere a qualcuno quali sono i negozi più vicini.. Ma soprattutto… DOVE CI TROVIAMO?» ragiona Chiara V.

Poco più in là individuiamo una signora di circa 40 anni con vaporosi capelli ricci, l’aria stralunata che cammina senza staccare gli occhi dal libro che ha tra le mani. Le sue gambe riescono a fare lo slalom in mezzo alle centinaia di persone che vagano disordinatamente con la testa piegata su uno strumento rettangolare che presumo sia lo smartphone di cui ho letto fanno molto uso su questo pianeta per comunicare. La riccia e questa enorme popolazione con la testa all'ingiù incredibilmente non si scontrano mai! Ok, è lei la prescelta, che in un batter d'occhio ci comunica che siamo a Milano. Più nello specifico in piazza “Duomo” che a quanto pare è pieno di Negozi: Stradivarius, Zara, Scout… Ci sarà da divertirsi! Nonostante noi siamo persone non di questo pianeta siamo pur sempre ragazze e la cosa che più ci appassiona è lo shopping! Prima tappa? STRADIVARIUS! entriamo in questo negozio particolarmente colorato, all’entrata ci sono dei “pantaloni” e più in là “magliette”. Io prendo una maglia a righe azzurre, fucsia e gialle… Martina un vestito corto, Chiara D. un “jeans”, e Chiara V. un paio di strachi (i vostri “orecchini”). Usciamo dal negozio e ci sentiamo urlare contro, che sarà successo?



Capitolo 6

«DOVETE PAGARE!!!»

Pagare? E che vuol dire?

Capiamo che per prendere quei vestiti dobbiamo usare le monete che ho preso da Marte nello scatolone di mia mamma. Mi ero dimenticata che qui si usa, ma comunque abbiamo abbastanza soldi per una settimana terrestre. Poi torneremo su Marte e nessuno si accorgerà mai che siamo stati sulla Terra, soprattutto mio padre. Paghiamo il tutto e incominciamo ad avere un certo languorino… Anche se la riccia quarantenne non ci conosce ci offre un pranzo a casa sua. Non avevamo mai visto una vera e propria casa terreste, solo su internet. Era bassa rispetto alla nostra, lei i vestiti li metteva dentro enormi scatoloni verticali di legno con dei manici strani. Sopra le sue finestre c’erano due veli ma la cosa in assoluto più strana era una specie di coperta stesa sul pavimento.

«Cos’è quel velo sopra la pavimentazione?» chiede Martina togliendomi le parole di bocca.

«È un semplice tappeto… Sul serio non ne avete mai visto uno?>> ci risponde in modo superbo.

Noi tutte giriamo la testa scrupolosamente per far capire la nostra ignoranza. Iniziamo a mangiare… La donna ci porge sul tavolo una fetta di melone con sopra una fetta di qualcosa veramente strano che poi scopriamo essere un “prosciutto”.

«Noi non mangiamo carne, solo frutta e verdura» Dico io non facendo capire che veniamo da un altro pianeta anche perché nessuno ci crederebbe.

Nonostante noi non fossimo abituate assaggiamo comunque la fetta rosa e deglutiamo con gusto. Guardando la signora quarantenne negli occhi credo che abbia capito che non abbiamo brutte intenzioni, infatti dopo aver finito il pasto (che ci ha veramente molto riempite) ci chiede se vogliamo anche dormire qui per questa notte. Riflettiamo vagamente e valutiamo le opzioni:

1)...

«NESSUNA OPZIONE! CERTO CHE ACCETTIAMO!» urliamo in coro.


In un prossimo post il capitolo 7!

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