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  • Immagine del redattoreDafne Girls

Non so se sto sognando, 2° classificato

Non so se sto sognando. Forse sì. Mi ritrovo in un bosco così fitto di vegetazione che non riesco a vedere il cielo. O forse il cielo non c’è. Però vedo una stella che si muove lentamente. La seguo ma non riesco a correre. Sono trattenuto da una forza misteriosa e il percorso è tutto in salita. Mi arrampico ai rami e con fatica riesco a raggiungere un grande prato con al centro una baita tutta bianca e luminosa come una stella.

Ma forse era proprio quella stella. Sento una voce dolce e fioca che mi invita ad entrare. Ma non vedo nessuna porta, soltanto una luce intensa che mi abbaglia. Ho paura, mi giro e la stessa voce mi dice: "Non temere, io sono Cristal e ti stavo aspettando per correre sul prato con te e raggiungere quel lago laggiù"

"Tu sei Alexander", mi dice.

"Si", rispondo. "Conosci il mio nome?"

"Certo", mi dice. "Io sono la stella che ti ha accompagnato fin qui. Sono quella che ti ha dato la luce. Sono quella che ti farà felice per sempre. Sono quella che... Non so.

Ma tu hai voglia di restare tutta la vita con me?"

"Certo", le rispondo. E mi tende una mano. Corriamo sul prato senza seguire una direzione precisa, come fanno le farfalle quando passano da un fiore all’altro. Intanto mi accorgo che il cielo c’è ed è molto luminoso anche se è notte. Domani forse pioverà, ma poi splenderà il sole e tutto tornerà bello come sempre.

Io non so se esiste il paradiso. Ma non importa. L’importante è sapere che ci vogliamo bene. Perché è dall’amore che si genera la vita. Quella vita che ci fa ritrovare in un campo di fiori e che ci fa correre verso la luce anche quando siamo stanchi.

"Ma tu", chiedo, "sei proprio certa di voler correre insieme a me?"

"Sì, certo", sono qui per questo.

"Ma sai che ci sono tanti ostacoli da superare? Che oltre al giorno c’è anche la notte? Che oltre alla luce c’è il buio? E che il mare a volte diventa tempestoso?"

"Certo che lo so", mi risponde Cristal. "Se noi corriamo insieme, non ci stancheremo mai e riusciremo a vedere quello che noi siamo come in uno specchio."

Continuiamo a correre e incrociamo una strada. Vediamo passare un asino carico di legna, un uomo che corre per dimagrire, un’automobile con una ruota mancante, un cervo impaurito, una mucca con le mammelle gonfie di latte, un pastore con un bastone di legno. Ci sono anche delle colonie di formiche che si affannano ad accumulare cibo perché loro sanno che domani pioverà. Sono le contraddizioni della vita che corre senza accorgecene. Ma noi proseguiamo nella nostra corsa e finalmente raggiungiamo il lago. Ci tuffiamo vestiti nell’acqua gelida e subito mi sveglio. Vedo intorno a me Cristal e quattro bambine, tutte

femmine, con un bicchiere vuoto tra le mani che ridono e si divertono.

Michele M., 72 anni

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