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Ricordi d'acqua

Martona Patatona, 10 anni

Mi rannicchiai davanti al mare. Sentii l'acqua infrangersi sugli scogli, per poi fare una schiuma bianca. L'acqua, con le onde più forti, mi toccava i piedi, e io desiderai sempre di più tuffarmi. Alla fine, quando il sole ormai era già altissimo, mi tuffai. Non badai al fatto che l'acqua era gelida. Dopo un po' aprii gli occhi e vidi ciò che non mi sarei mai aspettata. Là, davanti a me, c'era una città incantata, sottomarina.

I pesci, i cittadini, che correvano (o meglio, nuotavano) in tutta fretta, sembravano avvocati con le loro 24 ore. Gli alberi erano sostituiti dai coralli, che però erano molto più colorati. Le spugne, palazzi colorati, certe volte erano ovali, rotonde o di alte forme strane. Poi sussultai. Impossibile, non poteva esserci una mongolfiera nel mare, soprattutto con quelle dimensioni! Infatti capii che quella era una medusa a strisce rosse e blu.

Solo in quel momento capii che avevo bisogno di respirare. Quando salii in superficie, l'acqua del mare era cambiata. Ora era arcobaleno. Guardai in cielo. Non c'era traccia di nessun colore, a parte dell'azzurro. Mi girai, per vedere che cosa rifletteva quei colori. Vidi un piccolo oggetto illuminato dal sole. Ero troppo lontana per capire che cosa fosse. Mi avvicinai e lo presi in mano. Era una piccola conchiglia di color oro, con dentro una cavità. Sopra era arrotolata, con degli spuntoni bianchi, fino ad arrivare ad una punta arrotondata, anch'essa intrecciata. Era liscia, ma appuntita sugli spuntoni. Profumava di sale. La misi all'orecchio. Si sentiva il rumore di un soffio, di una canzone melodiosa, suonata con il vento e con il mare. Ci soffiai dentro. La musica melodiosa diventò una tempesta.

Quando mi rituffai, portai la conchiglia con me. Probabilmente mi stavo avvicinando ad uno scoglio, il rumore ovattato delle onde che si scontravano con le rocce ne era la prova. Risalii di nuovo per riprendere fiato. Mi trovai davanti ad una piccola grotta, che odorava di pesce. Là, non so perché, l'aria era talmente calda, che quasi evaporava. Decisi di ritornare alla spiaggia. Mi rituffai, con la conchiglia stretta nella mano. Quando arrivai alla spiaggia era ormai tramonto. Mi rivestii e mi rannicchiai davanti al mare.

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